Lavoro, taglio delle tasse e sostegno alle famiglie: l’idea di manovra del governo
Il ministro per il Sud, la coesione sociale e il Pnrr, Raffaele Fitto: «Metteremo in campo una manovra economica che deve essere seria e responsabile, che guardi in modo prioritario agli interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese per poter consolidare il nostro sistema economico»
L’ombra incombente della legge di bilancio e la questione del patto di stabilità, sollevata dal commissario europeo Paolo Gentiloni al Forum Ambrosetti di Cernobbio, si allungano fino alla punta estrema della Calabria dove, a Scilla, è in corso l'evento targato Ecr, i conservatori europei, dal titolo “Quando cresce il Sud, cresce l'Italia, cresce l'Europa”.
Per Gentiloni si deve, infatti, «trovare entro la fine dell'anno un accordo sulle regole fiscali, sul patto di stabilità e di crescita», dal momento che la sospensione delle regole del patto che è stata decisa con la pandemia non sarà prolungata.
«Abbiamo deciso - spiega l'ex premier - di sospendere le regole del patto di stabilità a marzo del 2020, qualche giorno dopo che fu dichiarata la pandemia. E le abbiamo prolungate abbastanza facilmente nel 2021, con qualche discussione nel 2022, e con molte discussioni nel 2023. Non le prolungheremo» nel 2024.
Da Scilla è il ministro per il Sud, la coesione sociale e il Pnrr, Raffaele Fitto, a rispondere a stretto giro: «Il ministro Giorgetti, che segue questo dossier in prima persona, ha indicato le linee che il governo porterà avanti, mettendo in campo una manovra economica, una legge di stabilità, che deve essere seria e responsabile, che guardi in modo prioritario agli interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese per poter consolidare il nostro sistema economico e quindi tenere alti anche i dati economici che ci sono, da una parte, e dall'altra essere in grado di poter raggiungere un accordo che consenta sia la tenuta dei conti che gli investimenti».
Il riferimento al cruciale appuntamento della legge di bilancio – il 6 settembre è in programma una riunione di maggioranza sul tema -, consente a Fitto di approfondire la questione: «Noi siamo in un momento - spiega - nel quale abbiamo il Pnrr e la coesione che sono due importanti programmi, e nel momento in cui torna il Patto di stabilità bisogna tener conto anche di questi aspetti».
Una manovra in cui, garantisce Giovanni Donzelli, uno degli uomini di punta di Meloni in Parlamento, a margine dell'evento calabrese, «certamente daremo la priorità alle famiglie, al lavoro, a stabilizzare il taglio del cuneo fiscale che sta portando risultati importanti, daremo una mano a chi è più in difficoltà, libereremo le energie per far partire il lavoro e l'economia. Ovviamente il programma che avevamo e con cui ci siamo presentati agli elettori lo manterremo e in cinque anni vedremo i risultati».
Guardando a Bruxelles e al nodo del patto di stabilità è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario di FI, dal Forum di Cernobbio, a intervenire rimarcando che «serve riformarlo e concludere l'unione bancaria, e realizzare la armoninizzazione finanziaria. Se come Europa vogliamo spendere di più per la difesa, perché l'Europa ha bisogno di una difesa più consistente, allora bisogna escludere le spese per la difesa dal Patto di stabilità e crescita».
La partita dei conti con Bruxelles è appena cominciata, e Gentiloni aspetta le mosse dell'esecutivo: «Attendiamo la comunicazione del governo che ci arriverà, come sempre, a ottobre. Noi non possiamo basarci su ipotesi e previsioni, ma attendiamo le comunicazioni entro il 20 ottobre».